Diritto fallimentare e crisi d’impresa

L’esperienza maturata sia nell’assistenza ad imprese in crisi, sia per gli incarichi ricevuti dall’Autorità giudiziaria (curatore, commissario giudiziale, liquidatore giudiziale) ci consente di affrontare e risolvere qualsiasi questione inerente alla crisi d’impresa.

L’imprenditore che si trova in una situazione di crisi può imbattersi in problematiche che, se non affrontate adeguatamente, possono avere conseguenze devastanti: ha bisogno di certezze, di linee guida, di un’assistenza continua e di soluzioni adottate con rapidità ed efficacia.

Ne siamo consapevoli e il nostro scopo è fornire un’assistenza pregnante e connotata da quelle caratteristiche in ogni fase della crisi: nella rilevazione e nell’individuazione della procedura più idonea per la soluzione della stessa, nell’apertura della procedura e nell’organizzazione del procedimento, nei procedimenti instaurati dagli organi concorsuali (ad es., azioni revocatorie e di risarcimento) nonché nelle controversie pendenti durante la procedura (ad es., opposizioni allo stato passivo), nella regolazione dei crediti nel concorso e nelle procedure di conservazione dei valori attivi, nella gestione e liquidazione dei beni e nella ripartizione del ricavato.

Significativa è l’esperienza maturata in ordine alle iniziative da intraprendere per poter richiedere l’ammissione al concordato preventivo come strumento alternativo al fallimento o per promuovere un concordato fallimentare all’esito della procedura di fallimento. 

 Le nostre arre di attività sono:

  1. il fallimento
  2. il concordato preventivo
  3. la liquidazione coatta amministrativa
  4. amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi

Insights_

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2021
News
Fallimento della supersocietà di fatto

L'accertamento dell'esistenza di una supersocietà di fatto non ne comporta automaticamente il fallimento qualora uno dei suoi soci sia insolvente


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2021
News
Abusiva concessione del credito: il curatore è legittimato ad agire nei confronti delle banche finanziatrici

Il curatore fallimentare è legittimato ad agire contro la banca per la concessione abusiva del credito, in caso di illecita nuova finanza o di mantenimento dei contratti in corso, che abbia cagionato una diminuzione del patrimonio del soggetto fallito, per il danno diretto all'impresa conseguito al finanziamento e per il pregiudizio all'intero ceto creditorio a causa della perdita della garanzia patrimoniale ex art. 2740 c.c.


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2021
News
Il Tribunale competente deve provvedere alla liquidazione del compenso del commissario giudiziale anche se il concordato è inammissibile

La Suprema Corte ha statuito che, a seguito della chiusura - per qualsiasi causa - della procedura concordataria, il Tribunale competente sulla regolazione del concorso, nonostante la sua formale decadenza, abbia ancora il potere di provvedere alla liquidazione del compenso dovuto al commissario giudiziale, una volta che tutte le sue attività si siano concluse.


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2021
News
Assonime: Le procedure concorsuali dopo la crisi Covid- 19

La crisi economica generata dalla diffusione del Covid-19 ha imposto un ripensamento delle regole sulla crisi dell'impresa per favorire la ristrutturazione delle imprese colpite dalla pandemia e la più rapida liquidazione di quelle la cui insolvenza non è reversibile. @Assonime elabora uno studio in cui evidenzia alcune proposte in merito a: misure di allerta e composizione assistita della crisi; misure per semplificare le procedure di ristrutturazione e per accelerare le procedure di liquidazione e favorire l'esdebitazione.


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2021
News
ESRB: pubblicato il Rapporto sulla gestione dell'insolvenza

L’European Systemic Risk Board ha pubblicato un Rapporto sul rischio di insolvenza da parte delle società a seguito della pandemia da Covid-19. Il rapporto mette in luce come, nonostante il sistema finanziario abbia retto, vi sia una concreta possibilità di un aumento di insolvenze da parte delle imprese a causa dell'aumento del debito aziendale. Secondo il Rapporto i livelli del debito delle imprese sono già aumentati di diversi punti percentuali rispetto ai livelli del PIL pre-COVID. Questo eccesso di debito aumenta il rischio di una grande ondata di insolvenze e di una ripresa lenta e prolungata.


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2021
News
Istat: Rapporto sulla competitività dei settori produttivi – Edizione 2021

Il 45% delle imprese è a rischio sopravvivenza e chiusura, mentre soltanto l'11% delle imprese si considera solida, con forti differenze tra nord e sud Italia, ma anche tra grandi e piccoli centri. In generale, meno di un'impresa su cinque prevede una normale prosecuzione dell'attività nella prima metà dell'anno.


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2021
News
Allarme concentrazione di mercato per le Big Company: per il FMI causa pandemia a rischio fallimento molte PMI

Secondo un'analisi del Fondo Monetario Internazionale il potere di mercato delle grandi imprese è aumentato negli ultimi decenni e, a causa della crisi pandemica, molte medie e piccole imprese rischiano il fallimento, rafforzando conseguentemente la concentrazione del mercato intorno a pochi grandi gruppi. Un segnale che inevitabilmente influenza le politiche sulla concorrenza e sugli indirizzi di carattere macroeconomico.


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2018
Pubblicazioni
L’ammissione al passivo con riserva: i crediti condizionati e il credito del fideiussore escusso dopo la dichiarazione d’insolvenza

Il contributo esamina la fattispecie dell’ammissione al passivo con riserva dal punto di vista del suo inquadramento nell’ambito della disciplina dell’insolvenza, e si sofferma sugli aspetti relativi all’ammissione dei crediti condizionati. Viene affrontato in particolare il tema dell’ammissione del credito del fideiussore, coobbligato solidale del fallito, che sia escusso dopo la dichiarazione di insolvenza, e si illustrano i diversi orientamenti della giurisprudenza e della dottrina.


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2017
Pubblicazioni
La cosiddetta “desistenza postuma” all’esame della Corte di cassazione

L’ordinanza della Corte di cassazione interviene a valle di un contrasto della giurisprudenza di merito – di cui si offrono esempi recenti - in ordine agli effetti della desistenza del creditore istante successiva alla pronuncia della sentenza dichiarativa di fallimento. La S.C. ha affermato che la desistenza c.d. “postuma” è inefficace, con una motivazione molto sintetica, che non lascia trapelare il percorso logico che ha condotto alla decisione. Il commento offre una interpretazione che, nel condividere la decisione della Cassazione, tenta di dimostrare come essa sia una conseguenza necessaria dell’efficacia della sentenza che dichiara il fallimento.


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2016
News
L'nterpretazione dell’art. 160, quarto comma, R.D. n. 267/1942

Il Tribunale di Firenze fornisce una prima interpretazione dell’art. 160, quarto comma, R.D. n. 267/1942


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2016
News
Partecipazione del giudice delegato al collegio giudicante

La partecipazione del giudice delegato che ha deciso sulla domanda di insinuazione al passivo fallimentare al collegio giudicante chiamato a pronunciarsi sulla conseguente opposizione allo stato passivo non comporta nullità della sentenza.


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2015
News
Preliminare di vendita e fallimento

Con sentenza n. 18131/2015, depositata in data 16 settembre 2015 (Pres. L. A. Rovelli – Rel. R. Vivaldi), la Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha affermato che il curatore fallimentare del promittente venditore non può esercitare la facoltà di sciogliersi dal contratto preliminare ex art. 72 L. fall. nei confronti del promissario acquirente, qualora quest’ultimo abbia trascritto, prima della dichiarazione di fallimento, la domanda di esecuzione in forma specifica proposta ai sensi dell’art. 2932 cod. civ. e tale domanda sia stata accolta con sentenza a sua volta trascritta.


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2015
News
Improponibile il concordato “di gruppo”

Con sentenza n. 20559/2015, depositata in data 13 ottobre 2015 (Pres. A. Ceccherini – Rel. L. Nazzicone), la Corte di Cassazione, Sez. I Civile, ha ritenuto l’improponibilità, davanti al medesimo tribunale, del concordato cd. di gruppo, in assenza di una disciplina positiva del fenomeno che si occupi di regolarne la competenza, le forme del ricorso, la nomina degli organi, nonché la formazione delle classi e delle masse; invero, “de iure condito”, il concordato preventivo può essere proposto unicamente da ciascuna delle società appartenenti al gruppo davanti al tribunale territorialmente competente per ogni singola procedura, senza possibilità di confusione delle masse attive e passive.